DIVINITÀ INDUISTE

Dattatreya

Dio è uno e si manifesta in molte forme.

Nell’induismo la figura divina di Dattatreya è considerata la sintesi della trimurti costituita da Brahma, Vishnu e Mahesvara, rispettivamente colui che crea, conserva e trasforma. Queste tre forme del Divino, unite in una, denotano la natura ciclica della nostra esistenza dalla nascita, al mantenimento, alla trasformazione e la successiva rigenerazione.

Il nome Dattatreya deriva dai termini sanscriti “datta”, “dato, o donatoe “Atreyaal saggio Atri”, suo padre.

 

Dattatreya

 

Nel suo nome si cela il mito della sua nascita.

La leggenda vuole che un giorno Sarasvati, Parvati e Lakshmi, la trimurti femminile, sentirono il saggio Narada acclamare che sulla terra viveva una donna, moglie del saggio Atri, così casta e pura che nessun’altra nel trimundio la poteva superare per virtù. Le tre Shakti vollero mettere alla prova la donna e mandarono i rispettivi consorti Brahma, Vishnu e Shiva a testare se davvero Anasuya fosse incorruttibile. I tre si presentarono alla donna in forma di mendicanti e le chiesero del cibo ponendole però una condizione ferrea: avrebbe dovuto nutrirli senza alcun vestito addosso. Secondo la tradizione non nutrire i mendicanti era considerato un peccato grave, ma la pia donna dovette escogitare il modo di mantenere la sua integrità di fronte a una così strana richiesta. I mendicanti avevano chiesto l’elemosina chiamandola Madre, Bhavati, Bhiksham, Dehi, così Anasuya, non affetta da alcuna lussuria e forte della sua purezza, strinse i tre in un forte abbraccio trasformandoli in un unico figlio lattante che nutrì al suo seno. Ecco che al ritorno del marito, il saggio Atri, le tre divinità si rivelarono e benedirono la pia coppia  donandosi a loro come figlio nella forma di Dattatreya.

Dattatreya è l’incarnazione della conoscenza salvifica che conduce alla realizzazione non duale. Egli è considerato un grandissimo asceta, un Avadhuta, simbolo di rinuncia totale.

La tradizione non gli attribuisce un guru ma, come lignaggio di trasmissione, ricevette la conoscenza e le virtù da 24 guru: elementi della natura nelle differenti espressioni, come l’acqua, il mare, il fuoco, il ragno o la falena, o ancora, la ragazza del villaggio e altre figure semplici, che veicolano l’essenza delle virtù.

La sua figura è rilevante come yogi, asceta, maestro. Nella tradizione induista dei Natha, Dattatreya è considerato un avatara, o reincarnazione, del Signore Shiva ed è riverito dalla Adinatha Sampradaya come l’Adi Guru, ossia primo Maestro di tutti gli yogi e ordini monastici. Per cui la figura di Dattatreya si diffuse soprattutto come Maestro di yoga con tratti tantrici ben delineati e più tardi fu assorbita da molte altre tradizioni indù.

Riferimenti a Dattatreya si ritrovano nel Ramayana e nel Mahabharata; inoltre, la Dattatreya Upanisad, parte dell’Atharva Veda, afferma che egli assume la forma ora di un fanciullo, ora di un pazzo e persino di un demone per aiutare i suoi devoti a ottenere il moksha, la liberazione dal mondo materiale. Egli è considerato uno dei trasmettitori di un lignaggio della dottrina di Shri Vidya e l’autore del Tripura Rahasya, un trattato dell’Advaita Vedanta, che fu rivelato a Parasurama.

Il Dattatreya Jayanti, la nascita del Signore Dattatreya, è una festività molto sentita che si celebra nel giorno Purnima del mese di Mrigashirsa (novembre-dicembre).

Questa forma del Divino è festeggiata con fede profonda in tutta l’India con offerte, canti devozionali e la celebrazione di puja (rituali di adorazione), sia nei templi sia nelle famiglie. Vi sono molti templi dedicati a Dattatreya soprattutto nel sud dell’India e nel Maharastra.

Si crede che i devoti di Dattatreya, che lo adorano con devozione e rispetto in questa occasione, ottengano la realizzazione dei loro desideri.

Oggi è diffusamente riconosciuto come figura divina venerata dagli induisti di tutto il mondo come simbolo dell’unione che sottende le diversità. Il nome Dattatreya simboleggia l’idea di unità nella diversità, connette le persone di diversi credi e mostra come si possano trovare comunione e sintesi nelle varie differenze presenti nella società.

Dattatreya è descritto come un oceano di conoscenza e donatore di gioia.