ATTIVITÀ

La donna di Dello (BS) a cui il marito ha dato fuoco

Erano lì, i suoi fratelli in quella piazza del piccolo comune di Dello dove la nebbia per due ore si dileguava per lasciare spazio ai colori delle vesti e dei turbanti dei rappresentanti della comunità Sikh, dei membri dell’Unione Induista Italiana, degli islamici e cristiani convenuti, che si stringevano la mano. Non indiani, non italiani, non religiosi o politici, lì in quella piazza c’erano persone, persone unite senza distinzione di razza, credo o religione, unite per dire NO alla violenza contro le donne, NO alla violenza di qualunque tipo. Persone unite per essere vicine a Pinky, madre, lavoratrice, sorella, figlia, ora una donna che combatte in un ospedale per grandi ustioni, che combatte per riappropriarsi del suo diritto a vivere la sua dignità di donna.

Nel presidio gli uomini si sono riuniti e hanno acceso i lumini formando il nome di Pinky; un gesto simbolico per un’educazione al rispetto che deve nascere nella famiglia e di cui gli uomini devono farsi portavoce e modello, insegnando il rispetto delle donne ai bambini per creare nuove generazioni che sappiano credere nei valori della pace e della giustizia, nonostante questo mondo spesso oscurato dall’ignoranza. Ogni piccolo lumino: una luce di speranza di pace. Questo ripetono i loro parenti: “Un presidio anche per gli altri, per gli altri, affinché queste tragedie non succedano mai più!” Una preghiera per te Pinky che possa tornare presto più forte di prima. Shanti

Luogo:
Dello

Dello
Brescia Italia