L’INDUISMO IN ITALIA

RACCONTATO DAGLI INDUISTI

La cultura induista comincia a radicarsi in Italia anche con le seconde generazioni di persone provenienti da altri paesi. A raccontarla, i protagonisti di questo nuovo processo di conoscenza: i giovani. In Italia dalla nascita, da molti o pochi anni, figli di immigrati, mogli, mariti, studenti, lavoratori, membri ben inseriti della nostra società. “Giovani” italiani che hanno saputo acquisire la cultura locale e senza perdere le proprie origini e tradizioni. Un impegno quest’ultimo molto sentito dall’Unione Induista Italiana perché crediamo che la pluralità sia una ricchezza!
Interviste alla scoperta dell’induismo in Italia.

L’INDUISMO IN ITALIA

L’Eurispes ha realizzato il Primo Rapporto “L’Induismo in Italia”; la prima approfondita ricerca sull’Induismo nel nostro Paese, che racconta questa realtà da prospettive diverse e dà voce direttamente agli induisti, sia quelli italiani sia quelli stranieri che vivono sul nostro territorio. L’indagine è stata condotta tra maggio 2018 e giugno 2019 ed ha coinvolto 330 induisti italiani e 519 induisti di origine straniera residenti in Italia, dai 18 anni di età in su. La rilevazione è stata realizzata soprattutto nei templi induisti, ma anche in alcuni luoghi di aggregazione dei lavoratori indiani. I questionari hanno indagato una serie di aree tematiche relative a cultura e pratica religiosa, condizione femminile, integrazione scolastica, discriminazione, conoscenza dell’Induismo e stereotipi. (tratto dal sito Eurispes)

“La ricerca che qui presentiamo ha questi connotati. È durata più di un anno e mezzo, ha occupato decine di ricercatori, decine di giornalisti; ha coinvolto centinaia di intervistati e oltre trenta opinion leader. Ha cercato di definire una religione complessa, difficile da comprendere per l’Occidente cha ha ancora troppi “preservativi culturali”, come avrebbe detto Raimon Panikkar. Si è sforzata di liberare l’Induismo da stereotipi diffusi come quello del suo presunto politeismo e di rinvenirne la forte identità di fondo.
[…]

L’indagine ha raffigurato l’identikit degli oltre 200mila induisti presenti in Italia dividendoli per età, genere, istruzione, provenienza, ecc., fotografandone i valori, gli obiettivi, l’integrazione, l’occupazione, il rapporto con le altre fedi, il ruolo femminile, per citare solo alcuni dei settori oggetto d’indagine.
La ricerca che ne è scaturita è un lavoro di notevole complessità che costituisce un unicum nel panorama della sociologia italiana perché una simile indagine non era mai stata condotta prima e, proprio per questo, rappresenta un ineludibile punto di riferimento per chiunque voglia occuparsi di Induismo in Italia.
[…]

L’indagine è stata affidata all’Eurispes, Istituto di ricerca tra i più prestigiosi in Italia e all’estero, noto per la sua terzietà.
Ora che la ricerca è conclusa, inizierà il nostro vero lavoro e cioè quello di trasformare i suggerimenti, le critiche, le analisi in ricadute operative che possano aiutarci a svolgere ancora meglio il nostro compito di rappresentanti dell’Induismo in Italia.”

(tratto dalla prefazione al Rapporto del presidente dell’Unione Induista Italiana – Sanatana Dharma Samgha, Franco Di Maria Jayendranatha)