Data dell’articolo
28 Apr 2025
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28 Apr 2025
Nota: Il capitolo scritto tanti anni fa è un po’ ingenuo e ieratico, ma è stato un modo di riuscire a vedere, da fuori, una Chiesa e il Vaticano stereotipati, in una visione astorica, apolitica, semplicemente solo spirituale e religiosa nel senso più alto del termine, per carpire anche una solo goccia di bellezza che può essere celata nell’oscura complessità della storia umana. Posare lo sguardo sul bello e sul buono lo mantiene e protegge. La morte del Papa oltre a dolore e cordoglio ha fatto emergere il positivo e il buono.. diamogli risonanza…
Di Svamini Hamsananda Giri
Svamini Hamsananda Giri è vicepresidente dell’Unione induista italiana (SanatanaDharma Samgha). All’anagrafe è Elisa Grappoli, classe 1961, veronese, dal 1986 monaca nel Gitananda Asram che si trova nell’entroterra savonese, nel comune di Altare, doveesiste l’unico tempio indù presente in Italia Il suo nome, Hamsananda, significa “respiro di Dio”. Ha preso i voti dopo dodici intensi anni di studi. Svamini vuole dire “monaca”; Giri, invece, indica la tradizione hindu a cui fa riferimento la sua comunità. Veste con una tunica arancione, colore della rinuncia e segno che – per Dio – un monaco deve lasciare tutto.
Tra il 26 e il 28 ottobre del 2015, all’Università Gregoriana, si svolsero due giorni di convegno internazionale per celebrare il cinquantesimo anniversario della dichiarazione del Concilio Vaticano II Nostra aetate. Un ottobre freddo per essere a Roma, plumbeo e piovoso; in quegli stessi giorni, dall’altro lato della città, si svolgeva l’incontro annuale del DIM, il Dialogo interreligioso monastico. Il DIM è un’organizzazione internazionale che raccoglie commissioni nazionali di monaci e monache cristiani per promuovere il dialogo tra monaci di differenti religioni, specificamente a livello di esperienza spirituale.
È stato proprio il DIM lo strumento attraverso il quale, dal 1998 in poi, ho percorso un cammino talvolta laborioso, talvolta arduo, ma sempre di vero dialogo interreligioso, in un dinamismo fecondo e spirituale. La comunione, nel monachesimo, ha sempre prevalso rispetto a qualsivoglia confronto su posizioni dottrinali o teologiche, condividendo un’esperienza, sempre crescente, di fratellanza e spiritualità….
(leggi il testo completo nel libro FRANCESCO e NOI, Ed. PIEMME. Milano 2017)