Appello alla preghiera e al digiuno - 14 maggio - Alto Comitato per la fratellanza umana - Induismo
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Appello alla preghiera e al digiuno – 14 maggio – Alto Comitato per la fratellanza umana

 

L’Unione Induista Italiana aderisce all’invito di unirsi in preghiera e in digiuno il 14 maggio 2020. L’iniziativa nasce dall’“Alto Comitato per la fratellanza umana” facendo eco al Documento sulla Fratellanza umana, firmato il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal grande imam di al-Azhar, Ahmed al-Tayyeb ad Abu Dhabi. Un invito, si legge nel documento, a «tutte le persone, in tutto il mondo, a rivolgersi a Dio pregando, supplicando e facendo digiuno, ogni persona, in ogni parte del mondo, a seconda della sua religione, fede o dottrina, perché Egli elimini questa epidemia, ci salvi da questa afflizione, aiuti gli scienziati a trovare una medicina che la sconfigga, e perché Egli liberi il mondo dalle conseguenze sanitarie, economiche e umanitarie della diffusione di tale grave contagio».

L’Unione Induista Italiana ha voluto accogliere questo appello alla preghiera e al digiuno come segno distintivo di dialogo tra le fedi, come valorizzazione dell’unità nella diversità, un’unità che si rende forza in grado di curare, di lenire la sofferenza, svolgendosi l’Incontro nel ricordo, nella contemplazione dell’Assoluto e nella profondità del proprio cuore. L’osservanza rituale del digiuno, che in sanscrito si chiama “upavasa”, letteralmente “dimorare accanto” rafforza e favorisce questa vicinanza a Dio. Digiunare non solo come astensione dal cibo, ma anche dai pensieri e dalle parole superflue, malvage, un digiuno dall’oscurità che spesso alberga nell’animo.

Preghiera e digiuno per sviluppare empatia, compassione tra gli esseri umani, tra tutti gli esseri e con Madre Terra su cui tutti hanno dimora. Per questa giornata giunge un messaggio di Svamini Hamsananda Ghiri, vicepresidente dell’Unione Induista Italiana e un omaggio di poesia, melodia e immagini, con l’augurio che anche dalla tempesta più violenta possa risplendere e risorgere la vita, più consapevole, più essenziale, più Vera.

«EKAM SAT | Dio che è Uno, i saggi chiamano con molti nomi. Possano le diverse voci di questa polifonia di preghiere raggiungere quell’Uno, quella fonte di pace e di gioia che è la fonte della vita stessa. Possano il potere e la vibrazione delle note portare serenità; una mente calma e tranquilla è fonte di salute ed equilibrio.

Le nostre suppliche in questo momento sono di estirpare i veleni che affliggono la nostra società, l’egoismo e l’ignoranza e riportare la Madre terra alla sua purezza. L’ignoranza ci fa vedere divisi ed il dolore dilaga senza fine. In questo momento, per superare il dolore, dobbiamo credere che l'Onnipotente sia in tutti: insieme, uniti in un'unica identità.

Il canto di Mira, che potete ascoltare nel video, traboccante di dolcezza e devozione, invoca la protezione del Divino: proteggi la vita, proteggi e dai vigore al respiro vitale del mondo intero.



Mīrā bhajan by Shri Supriyo Dutta


A seguire, si offre un brano del Signore Śiva, la cui lirica lo rivela come l’asceta Supremo, il Benevolo e il Compassionevole che trasforma la sofferenza del mondo bevendo la coppa del veleno primordiale. Possa egli donarci la salute e pace e luce per coloro che hanno varcato la soglia del mondo mortale.
Inno a Śiva in Raga Bhairav by Shri Supriyo Dutta