Laboratorio teatro delle ombre

Il teatro delle ombre
Il teatro delle ombre si è sviluppato in forme tradizionali soprattutto in Oriente. In India, Indonesia, Thailandia, il Ramayana è uno dei temi maggiormente narrati con questa forma di teatro religioso, dal forte carattere rituale e propiziatorio, realizzato con l’accompagnamento musicale di piccole orchestre tradizionali e la manifattura di figure in pelle lavorata sino a divenire traslucida, colorata e perforata. La proiezione avveniva grazie a lampade a olio, e in tempi moderni con luci elettriche.
In base ai luoghi variano, insieme alla lingua, dimensioni, musiche e design delle figure.
In India quattro tradizioni importanti di teatro di ombre si sono sviluppate nell’Andhra Pradesh, nel Kerala, nel Karnataka nell’Orissa.
Un uso delle ombre indipendente dal teatro tradizionale è presente nel lavoro di singoli artisti, come il nostro maestro Radhakumd Sharma (circa 1940-2014), che utilizzava sia ombre create
dalle proprie mani (figure animali e umane), che silouhettes di cartoncino finemente ritagliate con il taglierino. Le storie rappresentate da Radhakumud con il cartoncino erano storie classiche, ad
esempio il Buddha Charita di Asvaghosha, o l’Abhijnana Shakuntala di Kalidasa.
Radhakumud Sharma, originario di Nalanda, apprese la sua arte a Varanasi e operò a Shantiniketan (WB) dove Silvia De Ambrogi ha appreso lo stile di disegno (dal carattere tradizionale), ritaglio e messa in scena delle figure.

Il Laboratorio
Il laboratorio è associato alla rappresentazione del Ramayana e fornirà a tutti i partecipanti il materiale e l’assistenza per realizzare una sagoma di cartoncino con cui poter proiettare il proprio personaggio tratto dal racconto. I partecipanti potranno scegliere che figura creare, anche usando immagini da noi proposte di Hanuman, Sita, Rama o Lakshman. Il laboratorio di svolgerà in gruppi di 10 persone.
Dopo aver creato la propria sagoma si potrà animare qualche piccola scena in un teatrino allestito per l’occasione.

La partecipazione è gratuita – la registrazione obbligatoria attraverso i form sotto indicati – si chiede cortesemente di cancellare la prenotazione in caso di mancata partecipazione, dato il numero limitato di posti.

Silvia De Ambrogi

Burattinaia, diplomata all’Accademia di belle Arti di Brera in scenografia. È stata allieva di Gualberto Niemen e ha partecipato a diversi laboratori e residenze del Bread & Puppet Theatre, e del Milon Mela Sources’ Research Theatre in India e Italia. Ha appreso l’arte delle ombre da Radhakumud Sharma (Daju), presso la Milon Mela Theatre House di Shaniniketan (WB), realizzando diverse storie tradizionali. Fra queste due storie sono divenute spettacoli con musiche dal vivo: Buddhacharita di Ashvaghosha e Il racconto del Natale. Realizza attualmente spettacoli con figure di diverso tipo e laboratori di costruzione e animazione.

Igor Orifici

Musicista e animatore sociale con una formazione artistica di base, studia il flauto bansuri con Lorenzo Squillari e Hariprasad Chaurasia. Laureato al Conservatorio di Vicenza, attualmente insegna il bansuri ed è laureando in Scienze della Musica e dello Spettacolo presso l’Università degli studi di Milano. Frequenta Laboratori del Milon Mela Sources’ Research Theatre in India e Italia. Conduce insieme a Silvia De Ambrogi laboratori e spettacoli di teatro di figura come animatore e musicista nell’ambito delle attività di Albero Baniano APS, fondata nel 2001 sull’interesse per la filosofia indiana. Insegna educazione artistica e musica in un progetto di scuola media parentale a Varese.

Albero Baniano – Associazione di Promozione Sociale

L’Associazione di promozione sociale Albero Baniano è nata a Varese nel 2001. Ha come finalità la ‘promozione di esperienze e competenze culturali, educative, ludiche, teatrali, musicali con particolare attenzione all’intercultura [….] attraverso ogni forma di collaborazione a sostegno della pace, di uno stile di vita sano e del rispetto reciproco fra le persone e i popoli’ (dallo Statuto). L’albero Baniano si occupa di praticare attivamente e divulgare arti tradizionali quali la danza e la musica classica indiana, il teatro di figura, lo yoga, diverse attività manuali e la cucina vegetariana. Ha realizzato molte collaborazioni, organizzando e conducendo seminari e spettacoli presso Festival, Associazioni culturali ed Enti del territorio italiano, in molti casi a sostegno di attività umanitarie e socioculturali (in Italia e in India). Ha invitato e ospitato negli anni importanti maestri di musica e danze classiche dell’India creando un ponte fra Italia e India (specialmente il Bengala),