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Unione Induista Italiana insieme a Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne

Data dell’articolo
21 Ago 2021

Tag
Sociale

Noi, donne e uomini dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne (O.I.V.D.), in questa tragica evoluzione della situazione afghana siamo in forte apprensione per il popolo e in particolare per le donne, primo bersaglio dei fanatismi politici e religiosi, che ora sono terrorizzate dal regime di schiavitù che si prospetta.

In ogni avventura armata – come quella dell’intervento internazionale in Afghanistan – per avere consenso si strumentalizzano i diritti delle donne facendole passare come motivazione del proprio operato. E così da decenni assistiamo ad una guerra infinita che ha aperto la strada a vessazioni, stupri, morte.

In queste ore apprendiamo il diffondersi di crimini e aggressioni ai danni delle donne, il rapimento di donne nubili, la “ricerca casa per casa”, e in particolare l’accanimento contro giornaliste, avvocate o attiviste che si erano impegnate nella società civile per la parità di genere. Per noi in questo momento è un atto politico sostenere la resistenza e il coraggio delle donne afghane, tutte sicuro bersaglio della guerra dei taleban, espressione di un patriarcato dai mille volti che non smettiamo di smascherare. Sappiamo che si dovrebbe partire da lontano e agire con altre modalità, con uno stile inclusivo e rispettoso nelle relazioni e nella politica.

Ma ora bisogna cercare soprattutto di aiutare chi è in pericolo e sostenere quelle parti politiche in gioco che chiedono che «la salvaguardia delle donne rappresenti il primo punto in agenda», come si legge nel comunicato “Noi Rete Donne”. L’Osservatorio si unisce perciò alla richiesta di corridoi umanitari e di ogni altra iniziativa atta a mettere in sicurezza vite umane. Inoltre è disponibile a collaborare, per quanto è nelle proprie possibilità, con le associazioni e le reti di donne che da anni operano con e per le donne afghane, in Italia e in Afghanistan, per la dignità e la libertà delle donne.